giovedì 23 febbraio 2006

A jummi citu 'un jiri a piscari

Non andare a pesca in un fiume silenzioso, troppo calmo.

Non fidarsi troppo delle apparenze. Corrisponde al toscano: l'acqua cheta butta giù i ponti. Da un lato può essere usato nel senso di una possibile minaccia, dall'altro potrebbe esprimere anche la sorpresa di trovarsi di fronte a qualcosa che non ci si aspettava.

2 commenti:

arcomanno ha detto...

E vabbé... la colpa è mia che ho invitato al blog nu nicastrise, e adesso ci tocca udire tale barbara favella!!!
A parte gli scherzi, il proverbio è carino e ricordo che un caro amico di nome Ivan apostrofava in questo modo me e un altro mio caro amico quando entravamo nel magico mondo delle droghe leggere, per dire: voi fate i santarellini, ma sotto sotto siete dei mascalzoncelli...

E comunque, a maida si direbbe, con miglior eloquio e più melodioso canto: "A fhjume cittu no jjire a piscare"

Anonimo ha detto...

Di quel periodo ricordo anche un certo franco che ci diceva sghignazzando "hihihi...le nuove leve"