venerdì 9 marzo 2007

"Dammi tìampu ca ti pìarciu!"

Le virgolette evocano un famoso discorso, quello del topolino che disse alla noce: "dammi tempo che ti bucherò!"
Contro la fretta e la disperazione, una buona dose di costanza e pazienza (e poddarzi un pizzico di illusione...)

5 commenti:

sax ha detto...

eh,arcomà,mi piace questo.
A stu palu nni sapimu.
Puru in latinu!!!

arcomanno ha detto...

Eh si!
E io, dopo l'attesa, ti direi:
"Pigghja e torna..."
Anche se, in questa valle di lacrime...

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi ma.... non era..."Dammi tiampu ca ti cupu"???
ciao : )

arcomanno ha detto...

Mah! Anche se "cupare" vuol dire più o meno la stessa cosa... il detto credo che sia come ho scritto su.
Il verbo cupare mi fa piuttosto venire in mente l'era, ormai preistorica, dei primi videogiochi. Il significato (l'abbiamo scoperto poi, con la televisione :-)) è "perdere una vita". Ma volete mettere?

"Ti cupàu!"
"umbé, umbé! Mò ti cùpe!"

Proprio un'altra cosa...

PS: quando dal compianto "Cecé" arrivò una versione marinara di pacman, in quel periodo andava in voga:
"ti dassaru 'a reshca..."

Anonimo ha detto...

ah....troppo buoni i "coni" e Cecè : )... CIAO