venerdì 19 dicembre 2008

Scialarsi 'u còre

Prendere un vivo piacere doppiato da un'estrema soddisfazione nel fare una cosa.

"Oje mi 'ntisi tuttu London Calling 'a shgajàre e mi scialài 'u còre."

domenica 30 novembre 2008

A gajina fha l'uavu e 'o gaju nci vrusce 'u culu


La gallina fa l'uovo e il gallo lamenta dolori all'ano.









Incredibile, no? Eppure quante volte capita...

mercoledì 10 settembre 2008

Cugghjùni 'e pàpara!


Letteralmente: "testicoli d'anatra". Un modo un po' volgare per sottolineare qualcosa di impossibile, di inesistente o di irrealizzabile.
(In realtà pare che le anatre maschio i testicoli ce li abbiano eccome: nascosti, ma ci sono).

martedì 6 maggio 2008

"Untatimi tuttu!"

Allora ungetemi tutto!
Come disse l'avaro sul letto di morte al prete, quando scoprì che l'olio per l'estrema unzione era gratis.

domenica 20 aprile 2008

(Restare) cu 'u culu ruttu e senza cerasi

cerasi.jpg Dietro il proverbio ci si può agevolmente immaginare un'arrampicata difficile su un albero, una caduta dolorosa, magari dovuta alla fretta e alla paura che possa arrivare il contadino, una fuga dopo aver visto 'a pezza mala pigghjata...


E si rimane "con le pive nel sacco", "cornuto e mazziato"... "con il culo rotto e senza ciliegie", insomma.

PS1: Un grazie a Cristina per avermi ricordato questo proverbio;
PS2: Il riferimento a fatti, persone o partiti politici è puramente casuale.

lunedì 7 aprile 2008

Vidire 'a pezza mala pigghjata

Accorgersi che le cose si stanno mettendo male, rendersi conto di essere in una situazione difficile o chiaramente pericolosa.
Di etimologia molto incerta, potrebbe essere un modo di dire legato all'antico mestiere dei tessitori: la "pezza", stoffa grezza e tessuta per metà, è "presa male", inserita cioè nel telaio dal verso sbagliato, rendendo così difficile, se non impossibile, la continuazione del lavoro.
Questa derivazione, però, non spiega il senso del pericolo imminente che sta solitamente sullo sfondo del modo di dire (che infatti spesso continua con una fuga "anchi a lu cuazzu", cioè "gambe in spalla")