sabato 7 agosto 2010

'U gabbu cojje. 'A jestìma no.

Le critiche verso gli altri ci si ritorcono contro. Le maledizioni, non colpiscono.
Se capita di criticare qualcuno per qualsiasi motivo, solitamente, il motivo della critica ci si ritorce contro e succede a noi lo spiacevole accadimento.
Le maledizioni che rivolgiamo agli altri, invece, non si avvereranno mai.
Questo detto viene usato spesso come monito e rivolto a colui che, magari per abitudine, critica o maledice altre persone.

giovedì 5 agosto 2010

A fhimmina fha a pasta, u fhurnu aggiuste e guaste

La cuoca prepara l'impasto, il forno è imprevedibile.
Questo è un detto usato per discolparsi nel caso in cui, la pietanza preparata, non sia di gradimento a tutti i commensali, e si attribuisce la colpa di ciò al forno, che può ottimizzare o rovinare il piatto. Naturalmente è un detto che si riferisce ai forni a legna di una volta.

mercoledì 4 agosto 2010

Mìajju màmmata mu ti ciange, ca 'u sule 'e marzu mu ti tinge

E' meglio che tua madre possa piangere per la tua morte, che il sole di marzo ti abbronzi.
Siamo al limite del paradosso, ma questo detto mette in estrema guardia su quanto possa essere pericoloso esporsi al sole nel mese di Marzo, più pericoloso della morte.

giovedì 8 luglio 2010

Nu tàjju e cìantu misùri.

Un taglio e cento misure.

Prima di eseguire un taglio, bisogna controllare e misurare cento volte, perchè una volta tagliato non si potrà tornare indietro.
Quando si deve prendere una decisione importante, pensarci cento volte è d'obbligo.

venerdì 2 luglio 2010

Cu tene pùachi sordi sempre cunte. Cu tene a mujjère beja sempre cante.

Chi ha pochi soldi li conta sempre. Chi ha la moglie bella canta sempre.

Chi ha pochi soldi ci rimugina sopra, ma inutilmente, visto che il contare non risolve il problema.
Chi invece ha una posizione più agiata ed ha la fortuna di non avere problemi, è sempre sereno e canta sempre.

giovedì 6 maggio 2010

U cervìaju è nu velu 'e cipuja

Il cervello è sottile come un velo di cipolla.

Quando qualcuno solitamente "posato" fa qualcosa di palesemente incomprensibile, che sembra impazzito, allora si usa questo detto per ricordare che il cervello e quindi l'intelletto sono così sottili che basta poco a non farli funzionare correttamente.

lunedì 29 marzo 2010

Filastrocca

La seguente filastrocca, veniva ripetuta per un numero indeterminato di volte, affinchè il dolore di pancia (dojja cuajica) potesse passare, e dato che si riferisce alla settimana santa, eccola:

Luni santu,
Marti santu,
Miarcuri santu,
Juavi santu,
Vennari santu,
Sabatu santu,
Dominica e Pasqua, u verme mu casca,
acqua rasa, pajja spasa,
pitticeja senza sale,
passe la dojja, ca ha de passare,
cavaju senza fruttu, fhilice senza simente,
signure dio onnipotente, passatincila sta dojja de ventre.

mercoledì 24 marzo 2010

Cu si guardàu si sarvàu

Chi ha prestato attenzione a se stesso si è salvato.


Questo è un detto che viene usato come un monito.
Prestare sempre la massima attenzione su qualsiasi cosa, altrimenti non ci si salverà.

giovedì 18 marzo 2010

A cumbinzione è pìaju d'a malatìa

La convinzione è peggiore della malattia.
Quando qualcuno è talmente convinto che una cosa o un fatto sono in un certo modo, e non si interessa minimamente a verificare se ciò corrisponde al vero.
Se ad esempio è sicuro di sentire un dolore, ma realmente è sano, allora la sua convinzione lo porta ad essere in una condizione peggiore di chi ha effettivamente il dolore da lui accusato.

martedì 16 marzo 2010

A minzogna duve ha bisogna

La bugia si dice nel momento del bisogno.
Il detto sottolinea il fatto che le bugie si possono dire, solamente nel momento di vero bisogno, e nei casi in cui si usano anche a fin di bene, quindi sono pienamente giustificate.

venerdì 12 marzo 2010

Pacchi 'e pasta pijjatìnde, vota "Trumba" e futtitìnde!

Accetta tutti i regali che ti faranno, ma vota "Lista Tromba" e fottitene.
In questo periodo pre-elettorale, questo detto ci sta proprio bene.
Si suggerisce di accettare tutti i regali che verranno fatti prima del voto (pacchi di pasta e altri generi di conforto), e di assicurare colui che donava i regali, che di sicuro è riuscito a comprarsi il nostro voto, ma quando si andrà a votare, scegliere sempre la "lista tromba", che nell'allora competizione elettorale era l'antagonista al partito dei mandanti.

venerdì 5 marzo 2010

Ammazzasti u pùarcu e ti chjudìsti, e de l'amici tue ti scordàsti.

Hai ucciso il maiale e non hai invitato nessuno dei tuoi amici.
Filastrocca rivolta a colui che non ha condiviso alcuni momenti di gioia con i propri amici.

mercoledì 3 marzo 2010

Rispettu u cane pe u patrune

Rispetto il cane perché rispetto il suo padrone.
Quando si rispetta o ci si fida di una persona che non conosciamo, ma lo si fa solamente perché si ha piena fiducia di una terza persona che ne da ampie garanzie.

sabato 27 febbraio 2010

Chjòppe e shcampàu!

Pioveva e poi ha smesso.
Quando si risolve positivamente e velocemente un problema che sembrava di difficile soluzione.

lunedì 15 febbraio 2010

Pane no vuajju e a scola no vaju

Non voglio da mangiare, basta che non vada a scuola.


Forse da piccoli, tutti abbiamo detto qualcosa di simile.
E' la frase di chi resta sulle sue posizioni e non vuole progredire a costo di avere un momentaneo disagio,anche se è cosciente che avrà un miglioramento futuro della sua posizione.Ci si accontenta di quello che si ha, anche se è poco, pur di non fare una cosa gravosa che andrà a migliorare la propria vita.

giovedì 11 febbraio 2010

Chimmu jette acqua mu junge i du mari!

Che piova così tanto che il Mar Tirreno e lo Ionio si possano congiungere.
Questa frase viene pronunciata da colui che vuole sottolineare il fatto che sta piovendo da troppo tempo, e quindi va a rievocare una maledizione fatta da qualcuno che l'avrebbe proferita in antichità.
Viene anche alcune volte scandita con tono sommesso, come se effettivamente una cosa del genere si possa verificare o si stia verificando.

lunedì 8 febbraio 2010

Pane tùastu e curtìaju chi no tàgghje

Pane duro e coltello che non taglia.
Quando la situazione si mette nel peggiore dei modi. Quando non si hanno i mezzi idonei per risolvere un dato problema, si dice che oltre ad avere il pane da mangiare vecchio, si ha anche il coltello spuntato.
Questo detto si può anche riferire a due persone delle quali non si ha alcuna stima, poiché li si reputa incapaci, buoni a nulla.
In un periodo più recente, nel caso che gli "incapaci" siano tre, allora si aggiunge "... e acqua no potabile". Può essere utilizzato in alternativa al detto precedente che si riferiva alla pala, al piccone e alla carriola.

sabato 6 febbraio 2010

Pala, picu e 'o cchjù fissa 'a carriola

Pala, piccone e al più fesso la carriola.
Ho sentito dire questo detto parecchie volte, ma non ho mai individuato il significato reale.
Alcune volte viene usato questo detto per affibbiare ad un manipolo di uomini intenti a far nulla, l'alternativa dell'aggettivo: "vagabondi".
In altri casi, sempre in senso denigratorio, come accusa al terzetto che lavora, ma che non ha qualità alcuna, e quello che porta la carriola è il più incapace.

martedì 2 febbraio 2010

Pa' Candilòra, cu no tene carne s'impigne 'a figghjiòla.

Per la Candelora, chi non ha carne si impegna la figlia.

Oggi è la festività cattolica della Candelora (anche se oramai è più famoso il Giorno della Marmotta). Perché si debba mangiare carne nel giorno della presentazione al Tempio di Gesù (al punto da dare in pegno la propria figlia per comprarla) non è molto chiaro. Forse si prescrive un'ultima scorpacciata, in vista della Quaresima.
Questo proverbio è riportato anche nella pagina sulla Candelora di Wikipedia (in dialetto di altra zona della Calabria e, chevvelodicoaffare, molto meno bello del nostro).

domenica 31 gennaio 2010

Cu mange sulu more sulu.

Chi mangia da solo muore da solo.
Chi non condivide con gli altri i momenti positivi che la vita gli riserva, e tiene tutto per se, al momento di un accadimento negativo non avrà il supporto di nessuno.

giovedì 28 gennaio 2010

A fhjàcca d'arva

Di primo mattino, quando l'alba sta per nascere.

mercoledì 27 gennaio 2010

Senza sordi no si 'nda cante missa

Senza soldi, non ci sarà nessuna messa cantata.
Nessuno fa niente per niente, anche la chiesa, se non hai i soldi, non celebra la messa.

venerdì 15 gennaio 2010

U cane muzziche sempre o chjù sciancatu

Il cane morde sempre il più povero.
Questo modo di dire viene tirato in ballo quando una disgrazia colpisce una persona che già aveva altre difficoltà.

venerdì 1 gennaio 2010

Sule ricògghja acqua

Il sole raccogli-pioggia
Si usa dire quando spunta il sole dopo un acquazzone, ma il tempo resta minaccioso: il raggio di sole non è allora simbolo di miglioramento metereologico, ma anzi, annuncia una nuova ondata di maltempo. Il solito ottimismo meridionale.